L’arrivo della pandemia ha sconquassato gli equilibri interni ed esterni di ognuno di noi causando angoscia per la salute fisica e per le ricadute economiche, oltre alla frustrazione per le limitazioni delle nostre libertà.
Le difficoltà psicologiche hanno colpito un pò tutti, ma una categoria in cui questo è stato sicuramente amplificato è quella del personale medico-sanitario.
Le professioni sanitarie sono professioni che fronteggiano, già in situazioni normali, elevati livelli di stress e rischi di burn out (disagio fisico e psichico che può portare ad una sorta di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione).
I medici e gli infermieri infatti fanno un mestiere faticoso, gravoso dal punto di vista emotivo e psicologico come tutti i mestieri che hanno a che fare con la cura, la gestione delle relazioni, della malattia, dei corpi e della morte.
Ma molto spesso questi lavoratori non riconoscono la natura di questi costi emotivi e non se ne prendono cura o lo fanno solo davanti ad una crisi profonda.
Crisi profonda che è stata innescata dall’arrivo del coronavirus che ha aumentato vertiginosamente il numero dei pazienti e quindi il carico di lavoro che è diventato massacrante, oltre che molto più rischioso.
Tutto questo può avere ripercussioni a lungo termine sulla salute fisica ma soprattutto su quella psichica con il presentarsi si sintomi di depressione e ansia, insonnia, aumento di consumo di tabacco, alcool e disagiopsicologico generalizzato.
E’ importante dunque che i medici e gli infermieri si occupino di quello che stanno vivendo chiedendo aiuto, perché prendersi cura di se stessi significa prendersi cura anche dei loro pazienti.
Per quanto detto, mi sento di essere vicino in questo momento difficile ai medici e agli infermieri offrendo uno sconto del 20%sui colloqui sia di counseling che di psicoterapia.
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I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.
Ludwig Wittgenstein
Il linguaggio è un mezzo per esprimere chi siamo.
Attraverso di esso trasmettiamo idee, significati, relazioni.
È in questo modo che costruiamo il nostro mondo: più parole avrò a disposizione, più grande sarà il mondo in cui mi muoverò, più risorse interne avrò.
Quando un paziente arriva in terapia il suo mondo si è fissato e rimpicciolito fino a bloccarlo e a impedirgli di scegliere nuove strade.
Aiutare a ritrovare complessità ed alternative ad una situazione impoverita è uno degli intenti del mio lavoro di terapeuta che passa anche nel trovare le parole giuste per dire le cose.
Ognuna di essa esprime una intensità specifica che da voce proprio ad uno specifico stato d’animo che consente di esprimere al meglio quello che si prova evitando incomprensioni.