Quando non hai le parole per dirlo

Foto di Brett Jordan su Unsplash

I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.

Ludwig Wittgenstein

 

 

Il linguaggio è  un mezzo per esprimere chi siamo.

Attraverso di esso trasmettiamo idee, significati, relazioni.

È  in questo modo che costruiamo il nostro mondo: più parole avrò a disposizione, più grande sarà il mondo in cui mi muoverò, più risorse interne avrò.

Quando un paziente arriva in terapia il suo mondo si è fissato e rimpicciolito fino a bloccarlo e a impedirgli di scegliere nuove strade.

Aiutare a ritrovare complessità ed alternative ad una situazione impoverita è uno degli intenti del mio lavoro di terapeuta che passa anche nel trovare le parole giuste per dire le cose.

Se dico “Ho paura” cosa intendo veramente?

A disagio, inquieto, preoccupato, agitato, allarmato, impaurito, spaventato, vulnerabile, atterrito, sbigottito, sconvolto, terrorizzato, sgomento.

Quante sfumature!

Ognuna di essa esprime una intensità specifica che da voce proprio ad uno specifico stato d’animo che consente di esprimere al meglio quello che si prova evitando incomprensioni.

 

L’incubo del “Dobbiamo parlare” (spiegato con l’analisi transazionale)

Come mai l’effetto che fa sentire questa frase è quello di generare più ansia di un libro di Stephen King?
Quali sono i motivi per cui questa frase ci spaventa e appesantisce?
In primo luogo perchè sappiamo che le parole che seguiranno tale dichiarazione sono quasi sempre spiacevoli.

Nessuno dice mai “Dobbiamo parlare. Abbiamo vinto alla lotteria!”.

Questa due piccole paroline hanno il compito di preparare il terreno alla dichiarazione successiva, per questo generano ansia, sono un pò come il rullo di tamburi per il salto mortale: ricercano attenzione.

Vediamo dal punto di vista psicologico, con l’aiuto dell’analisi delle transazioni,  cosa succede in una relazione in cui Continua a leggere